domenica 8 gennaio 2012

Scandalo Noos: il futuro dell'Infanta Cristina, nelle mani dei soci di Iñaki Urdangarin

Sarà il 25 febbraio, alla fine, che il Duca di Palma di Maiorca, Iñaki Urdangarin, marito dell'Infanta Cristina e genero di re Juan Carlos, dichiarerà come imputato davanti ai magistrati che indagano sulla trama di corruzione, in cui è coinvolto come ex presidente dell'Instituto Nóos.
Ed è dopo l'interrogatorio del Duca che gli inquirenti avranno in mano gli elementi per decidere se chiamare a dichiarare, non si sa se in veste di testimone o di imputata, la secondogenita del monarca. Un po' tutti si aspettano che Iñaki liberi la moglie di ogni responsabilità, sostenendo di averla utilizzata come socia e azionista, ma di averla sempre tenuta all'oscuro di tutto. Pare che questo sia il sistema più utilizzato dagli imputati per corruzione nei processi in corso in Spagna per liberare le consorti di ogni responsabilità. E a maggior ragione lo utilizzerà Iñaki, come, dicono, ha promesso anche a re Juan Carlos, nella segreta visita di novembre, dopo la quale la Casa Reale lo ha abbandonato alla sua sorte.
Ma il fatto è che nessuno crede all'estraneità di Cristina a tutta la trama di corruzione. E non solo perché parte dei fondi pubblici di cui Iñaki si sarebbe illegalmente impadronito sono serviti per comprare e ristrutturare la casa di Pedralbes, in cui i Duchi hanno vissuto prima del trasferimento a Washington, ma anche perché Cristina è stata consigliere dell'Instituto Nóos, che ha organizzato tutta la trama di appropriazione dei fondi per il loro trasferimento in paradisi fiscali, attraverso varie società tra cui Aizoon, di cui Cristina e Iñaki erano azionisti al 50%; parte dei fondi pubblici è finito sui conti bancari in comune tra i Duchi; Aizoon ha ricevuto oltre 740mila euro dall'Instituto Nóos per servizi che non avevano niente a che vedere con la sua ragione sociale, l'attività nel settore immobiliare; dal 2009 la società è diretta da Mario Sorribas, amministratore unico di De Goes Center For Stakeholder Management', l'impresa creata da Urdangarin e soci per trasferire il denaro in paradisi fiscali. Cristina, come socia al 50% doveva almeno autorizzare movimenti e nomine dei dirigenti, anche se niente prova che fosse necessariamente al corrente di quale trama fosse al centro la sua società. E non solo. Dal conto bancario condiviso dai Duchi sono usciti nel 2004 400mila euro per Diego Torres, in teoria un prestito per aiutarlo a comprare una casa, in realtà non si sa e gli inquirenti indagano. Davvero Cristina poteva non sapere niente dei movimenti del suo conto bancario e delle società di cui era consigliere, come l'Instituto Nóos, o addirittura azionista, come Aizoon? Risulta difficile da credere. Come risulta difficile credere che non abbia mai chiesto al marito da dove arrivava l'improvvisa ricchezza familiare.
E risulta difficile credere all'estraneità dell'Infanta anche pensando al fatto che il segretario messo a disposizione delle Infante Elena e Cristina dalla Casa Reale, era anche tesoriere di Nóos e pare gestisse dalla stessa Zarzuela il suo lavoro per Noos (alla fine, potremo credere all'estraneità della stessa Famiglia Reale, che sapeva per lo meno dal 2006 degli affari poco etici del Duca e si è limitata ad allontanarlo dalla Spagna, ma non dagli atti ufficiali della Casa Reale né lo ha denunciato? Non c'è, in fondo, una certa complicità del re, nel suo silenzio?).
Gli osservatori sostengono che la posizione di Cristina potrebbe farsi delicata non tanto per le dichiarazioni del marito, che tenderà a proteggerla e a escluderla dalle responsabilità, quanto per quelle degli ex soci, gli stessi che hanno inguaiato Urdangarin, addossandogli la responsabilità delle decisioni per cercare di salvarsi. In particolare, sarà importante quello che dirà Diego Torres, l'ex socio che ha rotto i rapporti con i Duchi nel 2008, a causa di una storia di denaro e di accuse reciproche con Iñaki; il suo interrogatorio è previsto per l'11 febbraio, due settimane prima di quello del Duca. Essenziale anche l'interrogatorio di Miguel Tejeiro, programmato lo stesso giorno: è il cognato di Torres e avvocato della stessa trama che ha fatto arricchire i Duchi, ergo, conosce perfettamente la posizione dell'Infanta e i movimenti sui conti dei coniugi Urdangarin.
Per Cristina sarà febbraio 2012 il più difficile dei mesi.