domenica 16 settembre 2012

Iberia e Vueling dietro la campagna di discredito contro Ryanair in Spagna?

Un aereo proveniente da Beauvais (Parigi) e diretto a Tenerife, nelle isole Canarie, ha dovuto effettuare oggi pomeriggio un atterraggio d'emergenza all'aeroporto di Barajas, a Madrid, per un problema tecnico. Ieri un aereo in volo da Bristol, nel Regno Unito, a Reus (Terragona) ha effettuato un atterraggio d'emergenza a El Prat, l'aeroporto di Barcellona, per un problema a un motore. I due aerei erano, c'è bisogno di dirlo?, di Ryanair.
Non c'è giorno che la compagnia irlandese non finisca sui siti di elmundo.es, di abc.es o di elpais.com per qualche atterraggio d'emergenza. Ci sono stati problemi al motore, perdite di carburante, depressurizzazione di cabine, ritardi vari, sempre in voli diretti in o provenienti dalla Spagna e niente è sfuggito ai media spagnoli.
Il Ministero delle Infrastrutture ha diffuso dati allarmanti, prontamente ripresi da El Mundo, secondo i quali Ryanair è stata protagonista di ben "1.201 incidenti della sicurezza in soli sei mesi" e il Ministro, Ana Pastor, ha fatto sapere che "sta bene avere prezzi low-cost, ma quello che non ci può essere è low-sicurezza", pertanto il Governo veglierà sulla sicurezza dei voli sui cieli di Spagna.
Che nel Paese sia in corso una campagna di discredito di Ryanair ormai non lo dubita più nessuno. I lettori dei siti web che ogni giorno denunciano Ryanair si chiedono perché sia passato in completo silenzio un atterraggio d'emergenza di Iberia ad Alicante, con a bordo la squadra di basket; perché non si è dato grande spazio al volo di Vueling scortato dai caccia olandesi all'aeroporto di Amsterdam per un errore di comunicazione dei piloti, che aveva fatto credere fosse in corso un dirottamento (fosse successa una cosa del genere a Ryanair?). Perché si denunciano solo i problemi di Ryanair? "Un mio amico controllore di volo a Barajas mi ha detto che se si denunciassero tutti i problemi che vedono loro ogni giorno, non ne usciremmo più" scrive un lettore di elmundo.es, annoiato di tanto spazio dato a Ryanair.
"Credo si stiano mescolando dati in malafede. Operiamo in Spagna da più di 20 anni e siamo la compagnia che trasporta più passeggeri in Europa. E seguiamo gli stessi procedimenti di sicurezza di Iberia e di tutte le altre compagnie" ha detto nei giorni scorsi Michael O'Leary, il fondatore di Ryanair. La malafede, secondo lui, è anche nell'indicazione dei 1201 incidenti di sicurezza: "Si confondono i problemi tecnici con le lamentele dei passeggeri per i bagagli e per i documenti richiesti all'imbarco" ha spiegato "Se il Ministero delle Infrastrutture ha qualche preoccupazione sulle procedure della sicurezza di Ryanair, che si metta in contatto con le autorità europee e glielo comunichi. Noi non siamo mai stati sospettati di aver giocato con le norme di sicurezza". El Pais scrive che il Ministero delle Infrastrutture ha ammesso che i dati diffusi non erano corretti e si è rifiutato di dare i dti riguardanti le altre compagnie perché sono confidenziali (quelli, sbagliati, di Ryanair evidentemente non lo sono).
Gli scontri tra Ryanair e il Governo spagnolo sono dovuti non solo agli ultimi incidenti denunciati dai media (il Ministero sta indagando sui tre atterraggi d'emergenza di Ryanair a Valencia, il 26 luglio, da cui è iniziato lo stillicidio quasi quotidiano di "incidenti" della compagnia), ma anche al rifiuto degli irlandesi di rispettare tre leggi spagnole sull'uso degli aerei: Ryanair impedisce che gli agenti della Polizia possano portare armi a bordo, che i bambini possano viaggiare con documenti senza fotografia, che si possa portare in aereo più di un bagaglio a passeggero. "Non possono obbligarci a rispettare leggi locali che non garantiscano la sicurezza dei passeggeri. I nostri aerei sono disegnati perché ogni passeggero porti un solo bagaglio; pensiamo inoltre che imbarcare bambini con documenti senza foto possa favorire il traffico di minori. Non voglio mancare di rispetto, ma in questi temi abbiamo il sostegno delle autorità irlandesi".
E da qui arriva l'altro motivo d'attrito: non appena è iniziata la campagna stampa di denuncia quotidiana di qualche incidente di Ryanair, il Ministro Pastor ha lasciato intravedere la possibilità di togliere la licenza alla compagnia di volare in Spagna. O'Leary ha reagito duramente, ricordando a Madrid che l'unica che può togliere a Ryanair la licenza di volo e discutere i suoi regolamenti è l'Irlanda, lo Stato in cui la compagnia ha sede. La Spagna, dunque, può eventualmente portare le proprie lamentele a Bruxelles, ma non può impedire a Ryanair di volare sui suoi cieli.
Ma perché Madrid dovrebbe impedire alla sua compagnia numero 1 per trasporto di passeggeri di volare sui suoi aeroporti e perché dovrebbe renderle la vita difficile? Non è la Spagna un Paese che vive di turismo? Non è un Paese in forti difficoltà economiche, che ha nel turismo una delle poche risorse che continuano a funzionare? Qui viene il bello.
"Ryanair è arrivata nel 2004 e ha rivoluzionato il mercato, con un modello di risparmio che eliminava la classe business, i pasti e la stampa in aereo; riduceva gli scali a 25 minuti; vendeva i propri biglietti su Internet e affidava all'esterno persino la contrattazione dei piloti, che guadagnavano solo se volavano. Tutto questo con l'unico obiettivo di avere il maggior numero di aerei in aria e offrire i voli più economici" scrive El Pais "Otto anni dopo, e dopo aver superato Iberia, Ryanaiar è la prima compagnia per numero di passeggeri in Spagna. Tra gennaio e agosto ha mosso 24,7 milioni di persone, il 20,4% del totale, a molta distanza da Vueling (14,1 milioni) e Iberia (13,9 milioni)".
Il successo di Ryanair è guardato con sospetto dalle altre compagnie aeree e dai sindacati dei piloti, che denunciano come la compagnia giochi al limite dei regolamenti, soprattutto sulla sicurezza. I tre atterraggi d'emergenza a Valencia, a luglio, sono stati dovuti alla mancanza di combustibile, perché, sostengono i sindacati dei piloti spagnoli, Ryanair impone ai piloti di volare con la quantità minima richiesta dai regolamenti e richiama i piloti che richiedono una maggiore quantità di carburante, giocando sul fatto che i loro contratti sono precari. Michael O'Leary rifiuta questa versione, sostenendo che "nessun capitano della nostra compagnia è stato multato o richiamato per aver richiesto più combustibile di quello stabilito dai regolamenti".
Il 20% del mercato di Ryanair fa gola ai suoi competitors spagnoli. Che sono piuttosto potenti.
Iberia ha appena varato Iberia Express, una compagnia low-cost che ha grandi ambizioni nel corto e medio raggio e che dovrebbe raggiungere quella fascia di utenti che non si possono più permettere i prezzi della compagnia di bandiera e che hanno la loro soluzione in Ryanair. Ma non solo. La Spagna conta anche una delle compagnie low-cost più ambiziose d'Europa Vueling, nata una decina d'anni fa come risposta iberica agli irlandesi. Solo che Vueling è nata con il peccato mortale di buona parte delle imprese meridionali: i legami con la politica, con gli amici degli amici e l'assenza di un amministratore delegato spregiudicato, carismatico e decisamente consapevole del fatto proprio come Michael O'Leary. Per cui, dopo una serie di problemi e di fusioni, è finita con l'essere una controllata di Iberia, sempre molto ambiziosa e sempre sui generis (è una delle poche compagnie aeree low cost che assegnano il posto e che permettono le coincidenze). Ma la cosa più interessante della rampante Vueling, che iniziano a far notare in troppi spagnoli in via di indignazione, è che il suo presidente è adesso Josep Piqué, ex Ministro dell'Industria e degli Esteri dei Governi di José Maria Aznar (è il Ministro sulla cui testa l'ineffabile Silvio Berlusconi fece le corna in una purtroppo molto famosa foto). E' vero che a pensare male si fa peccato, ma ci sono casualità molto curiose, in questa campagna di discredito di Ryanair.