sabato 8 dicembre 2012

Angèlica Rivera, da star delle telenovelas a discussa Primera Dama del Messico

Con un sobrio vestito grigio di pizzo firmato da Dolce&Gabbana, completato da scarpe e clutch color nude, Angélica Rivera de Peña ha iniziato, il giorno dell'insediamento di suo marito Enrique alla Presidenza del Messico, quella che i media messicani definiscono già "la sua interpretazione più importante", quella di Primera Dama della Repubblica.
Di attrici arrivate ai vertici dello Stato grazie al matrimonio, c'è finora, a memoria, solo Grace Kelly. Certo l'algida e bionda americana non può essere paragonata alla sorridente attrice di telenovelas della covata di Televisa. A differenza di Grace, tra l'altro, Angélica non proviene da una famiglia ricca ed elegante ed è un'autentica self-made-woman.
E' entrata in Televisa, il più importante gruppo televisivo latinoamericano, dopo il brasiliano Globo, da adolescente, negli anni 80 (è nata nel 1969). Come molti attori della sua generazione ha frequentato la scuola di recitazione del gruppo, prima di essere lanciata come star delle telenovelas e raggiungere la fama con Alcanzar una estrella II, Huracán, La mia piccola solitudine e, soprattutto, La dueña (arrivata in Italia, su Rete4, come Regina) e Destilando amor, in cui ha dato volto alla protagonista, Gaviota, soprannome con cui la chiamano ancora in tanti, in Messico. Al suo successo ha contribuito anche il lungo legame sentimentale con il produttore José Alberto El Güero Castro, fratello della celebre Verónica, da cui ha avuto le tre figlie, Sofia, Fernanda e Regina. Si sono sposati nel 2001, dopo molti anni di convivenza, e hanno divorziato pochi anni dopo, per ottenere l'annullamento delle nozze poco prima del nuovo matrimonio di lei, con Enrique Peña Nieto, celebrato nel 2010.
La storia d'amore tra la star delle telenovelas e il Governatore dello Stato del Messico ha appassionato il Messico, sapientemente utilizzata dai media affini al PRI, il partito di Peña Nieto, e a Televisa, per spianare la candidatura presidenziale di lui. La coppia si è conosciuta nel 2007, per una campagna promozionale dello Stato del Messico, a cui l'attrice prestava il volto, e si sono innamorati poco dopo. Il loro matrimonio è stato uno degli eventi dell'anno per il Messico e la rinuncia di lei alla recitazione, per dedicarsi ai sei figli, tre di lei e tre di lui, e alla carriera di lui, rientra nell'immagine conservatrice di famiglia cara al PRI e alla Chiesa Cattolica.
Ma, anche se ha rinunciato alle telenovelas, Angélica non ha rinunciato alla sua popolarità, messa a disposizione del marito durante la campagna elettorale. Nessuno dubita che sia stata proprio lei, il valore aggiunto dei comizi e degli incontri popolari di Enrique Peña Nieto durante la campagna elettorale: quanti messicani, consumatori di Televisa e delle sue telenovelas, sono andati ad ascoltarlo, solo per vedere la Gaviota? E quanti si saranno lasciati convincere dalle sue parole, di ferrea signora conservatrice, che ha trovato realizzazione e felicità non nella sua indipendenza economica e nella sua fama di attrice, ma nella cura della famiglia e della carriera del marito?
Ma per la signora de Peña Nieto non sono state solo rose e fiori. E non sono poche le critiche che hanno accompagnato la sua ascesa. Se i più mediocri sono andati a cercare le sue foto sensuali (per quanto possano essere sensuali le foto di Televisa) di giovanissima star televisiva, per provare a metterla in imbarazzo, i più attenti hanno diffuso i suoi tweets, non solo fortemente conservatori, ma anche vagamente razzisti. Per riferirsi ai messicani indigeni, usa il termine dispregiativo indios, che è molto politicamente scorretto (oltre che volgare), e difende posizioni conservatrici con ragioni che suonano un po' perché sì. Per esempio: Va bene, sì, il PRI è stato corrotto e bugiardo, ma superatelo, non siate rancorosi. Carlos Salinas è stato il miglior presidente del Messico, mi consta; No, gli zapatisti erano rivoltosi che stavano mettendo in pericolo la stabilità delle imprese, Salinas ha fatto bene a mandargli l'Esercito; Enrique non si pente affatto di quello che è successo ad Atenco, la verità, se lo meritavano, perturbano solo la pace di tutti noi che vogliamo lavorare.
Con queste parole, piuttosto dure e semplicistiche, che toccano temi sensibili nel Messico, Angélica ha suscitato grandi polemiche. Tanto che ha deciso di rendere privato il suo Twitter.
Ma le polemiche contro di lei non si sono spente. Nell'establishment messicano c'è molto snobismo e molta diffidenza, verso questa signora abituata a stare al centro dell'attenzione, disinvolta davanti alle telecamere, per ovvie ragioni, ma anche poco preparata al nuovo ruolo e, per sua stessa ammissione, poco istruita, all'aver iniziato a lavorare come attrice sin da adolescente.
Nelle reti sociali le hanno dedicato battutacce sin da prima della cerimonia di insediamento di Enrique Peña Nieto. Hanno lamentato che la First Lady degli USA sia l'avvocato Michelle Obama e che la Primera Dama del Messico sia l'attrice di telenovelas Angélica Rivera. Hanno ripetuto fino allo sfinimento che non appena entrata in Los Pinos, la residenza del Presidente della Repubblica, ha iniziato a percorrere le stanza al grido Soy la dueña! (sono la padrona!), dal titolo di una delle sue telenovelas più famose). Hanno sottolineato come nella biografia pubblicata dal sito ufficiale della Presidenza del Messico siano spariti sia il suo primo matrimonio che la sua lunga carriera come attrice, per sottolineare solo il legame con Peña Nieto e il suo impegno per la famiglia e per il marito. Nei media affini le consigliano adesso di prendere esempio da Margarita Zavala, la Primera Dama che l'ha preceduta, esempio di discrezione ed eleganza, e di trovarsi una causa benefica a cui dedicarsi, per lasciare il primo piano al marito. Neanche loro si fidano del suo passato di attrice, in fondo.
Ed è tutto qui il problema, come scrivono nel blog Corte de Caja di Yahoo! Noticias México. "Il fatto che sia stata attrice di televisione, perché sono più di due anni che non lo è più, risveglia il personaggio antagonista, che diventa vox populi e reclama studi superiori che mai si sono richiesti prima alla primera dama, per il semplice fatto che si tratta di una posizione fortuita". E, nonostante le critiche e l'attesa dei messicani di un suo errore "per crocifiggerla", però, finora la señora de Peña Nieto ha sbagliato poco: "La sa discrezione e il suo buon comportamento sono stati costanti e la sua arma migliore. Lei sa qual è il suo 'peccato' e per questo finora sta lì, presente e nient'altro, senza maggiori opinioni o commenti di quelli diretti da un riflettore".