giovedì 6 dicembre 2012

La storia del figlio dell'ostaggio delle FARC Clara Rojas nel film Operación E, con Luis Tosar

E' appena uscito in Spagna il film Operación E, un film fortemente voluto dall'attore Luis Tosar (un altro Goya per lui dopo quelli per I lunedì al sole, Ti dò i miei occhi e Cella 211?) per raccontare la storia del campesino José Crisanto, che per alcuni anni ebbe in custodia il piccolo Emmanuel, il bambino che Clara Rojas, sequestrata dalle FARC insieme a Ingrid Betancourt, ebbe da una relazione consentita con un guerrigliero.
La storia di Clara ed Emmanuel è stata ampiamente seguita da Rotta a Sud Ovest, fino alla sua felice conclusione, con il bambino ritrovato casualmente in una casa famiglia di Bogotà, a cui era approdato da un ospedale della giungla in cui era stato lasciato dai suoi curatori a causa della salute malferma, con la sua disperata ricerca da parte delle FARC, che dovevano liberarlo con la madre, e con la sua identificazione, da parte delle autorità colombiane, pochi giorni prima della liberazione di Clara e il profondo imbarazzo delle FARC (i post potete trovarli nella categoria FARC o nel motore di ricerca interno del blog, utilizzando Clara Rojas ed Emmanuel come chiave di ricerca).
Il regista del film è Miguel Courtois, che ne ha parlato in un'intervista a El cultural di El Mundo. Della storia del campesino poverissimo che cura per la guerriglia il figlio di una sequestrata, lo ha colpito la possibilità di raccontare la storia dalla parte delle vittime: "E' molto importante anche il tema dei desplazados, dei profughi, solo in Colombia sono 4 milioni, di cui non si parla quasi mai. Era il momento di raccontare il loro punto di vista".
Per aver avuto in custodia Emmanuel, José Crisanto ha passato lunghi mesi in prigione, accusato di sequestro, come se fosse stato un criminale, ma il film preferisce mettere l'accento sul dramma della sopravvivenza. Crisanto è poverissimo, deve mantenere la sua famiglia, le FARC gli propongono/impongono la custodia del bambino in cambio della sopravvivenza dei suoi e "quando c'è in gioco la sopravvivenza, non ci sono problemi etici. Il protagonista non sta agendo male, sta agendo per sopravvivere e non può essere responsabile, perché si gioca la sua famiglia e la sua testa. Quando c'è molta miseria, è difficile dire cosa sta bene e cosa sta male, perché non c'è altra scelta. L'etica, a volte, è un lusso delle democrazie sviluppate".
L'etica, a volte, è un lusso delle democrazie sviluppate. O dei benestanti. Perché anche nelle democrazie sviluppate e in crisi economica rischia di diventare un lusso per molte famiglie.
Operación E racconta Courtois, è un film "al 100% reale. Bisognava raccontare questi fatti in due ore e pertanto si è dovuto sintetizzare, ma si è verificato tutto e non ci sono dubbi. Se c'è qualche licenzia poetica, legata alla cultura india, qualcosa di aggiunto, è in modo giusto e bello. Quello che vediamo è un padre che sta cercando di salvare la propria famiglia, un padre un po' torbido e bugiardo, ma che vuole semplicemente sopravvivere. Mi ricorda, da questo punto di vista, gli eroi delle commedie italiane, che fanno cose assurde ma per salvare i propri cari. C'è questa furbizia".
Non si deve dunque pensare a Operación E come a un film politico tradizionale: la denuncia delle ingiustizie e disuguaglianze avviene attraverso la storia di Crisanto, ma non c'è alcun riferimento ideologico alle FARC perché "in questa storia non bisogna dare loro più importanza di quella che hanno. Non abbiamo spiegato il conflitto perché non è un film politico in questo senso. L'evoluzione delle FARC si è corrotta nel tempo. E' la stessa cosa che è successa nell'ETA, all'epoca di Franco era una lotta che non ha senso in una democrazia moderna. Le FARC sono diventato un grande gruppo di narcotraffico e non vedo come possa durare né teoricamente né praticamente. I colombiani sono stanchi di questa guerra".
L'omaggio a Luis Tosar, alla fine dell'intervista, è obbligatorio. Versatile come pochi, conosciuto in Italia per I lunedì al sole, Ti dò i miei occhi e Cella 211, è uno dei più solidi attori della generazione di Javier Bardem; per fare un esempio, nel 2010 tre dei suoi film, Cella 211, Lope e También la lluvia sono stati selezionati dalla Spagna per rappresentarla agli Oscar (poi la scelta è caduta su quest'ultima). Operación E, si diceva all'inizio, è un film che quest'attore così apprezzato e rigoroso ha fortemente voluto e lo riconosce anche il regista: "Se lui non fosse arrivato a coprodurre il film, sarebbe stato molto difficile realizzarlo. Registi e produttori abbiamo la responsabilità di non abbandonare questo tipo di cinema, perché altrimenti non faremmo altro che commedie, film di terrore e thrillers. Ci sono libri sull'attualità, ma mi sembra fondamentale che ci siano anche film su questi temi, perché il cinema porta una luce necessaria".
Il trailer di Operación E, da youtube