martedì 5 febbraio 2013

La Zarzuela avverte l'Infanta Cristina: divorzio o rinuncia ai titoli prima del 16 febbraio

Subito dopo l'imputazione del suo segretario Carlos García Revenga nel caso Noos, in cui è già imputato suo marito Iñaki Urdangarin per malversazione e frode fiscale, tra le altre ipotesi di reato, l'Infanta Cristina è volata a Madrid. Si diceva cercasse il conforto della madre, la regina Sofia, l'unica rimasta al suo fianco in questa discesa agli inferi che lo scandalo dell'Instituto Noos sta diventando per i Duchi di Palma (e, a proposito del loro titolo nobiliare, il Comune di Palma di Maiorca ha tolto loro la dedica di una Rambla e ha chiesto alla Zarzuela di imporre a Iñaki di non utilizzare più il titolo).
Cristina, ha detto un paio di giorni fa Mario Pascual Vives, l'avvocato di Iñaki Urdangarin, è "molto provata" da quando Garcia Revenga è stato imputato e sente il cerchio stringersi intorno a lei. Del resto, del CdA dell'Instituto Noos l'unica non imputata è rimasta lei, facile pensare che non si coinvolta per essere la figlia del Re, anche se poi, magari, non è questa la causa.
Adesso fonti vicine alla Casa Reale, riportate dal giornalista Antonio Rossi nel magazine di TeleCinco El programa de Ana Rosa sostengono che la visita madrilena di Cristina sia stata molto più drammatica. Vista l'accelerazione delle indagini, con il coinvolgimento del segretario e con il nuovo ordine di comparizione per Diego Torres, l'ex socio di Urdangarin, che sta facendo di tutto per coinvolgere la monarchia, e per lo stesso Urdangarin, la Casa Reale ha posto Cristina davanti a un aut aut. Torres dovrà deporre il 16 febbraio (Urdangarin e Garcia Revenga il 23) e prima di quella data l'Infanta dovrà aver deciso il divorzio dal marito, che ha sempre rifiutato, o la rinuncia ai suoi titoli e ai diritti di successione per lei e per i figli.
Che Cristina sia davanti a questa drammatica scelta è cosa che si sussurra da tempo ed è la stessa logica a esigerlo: se non lascia il marito, imputato in un'inchiesta di corruzione, malversazione ed evasione fiscale, non può continuare a godere dei privilegi di una Famiglia Reale che, anche se a fatica, dev'essere irreprensibile. Cristina non intende lasciare il marito e vuole rimanere con lui fino alle estreme conseguenze, non si capisce se per amore, per complicità con lui nella gestione dell'Instituto Noos o per ricatti in seno alla coppia, tutte le ipotesi sono possibili, anche se la prima sembra la più plausibile. La rinuncia ai titoli è l'opzione allo studio della Zarzuela e la stessa Infanta la starebbe negoziando da circa un anno con il padre e con il fratello Felipe, che, in quanto futuro re ha grande protagonismo nel tentativo di tenere separato il destino della Casa Reale da quello di Urdangarin.
L'obiettivo della Casa Reale sarebbe, secondo Rossi, poter rispondere ai risultati dell'interrogatorio di Diego Torres con un comunicato risolutivo, con cui smarcarsi dal quasi ex Duca di Palma. E questo comunicato può essere risolutivo solo se annuncia il divorzio dell'Infanta Cristina o la sua rinuncia ai titoli.
Sembra che l'Infanta sia tornata a Barcellona ancora più desolata di quanto fosse al suo arrivo a Madrid e certo, non h una decisione facile davanti a sé. Da una parte la rinuncia al matrimonio di 14 anni con Urdangarin e all'unione familiare, dall'altra la rinuncia ai suoi diritti dinastici, per quanto lontani, e alla sua appartenenza alla Famiglia Reale, con tutto quello che significa in termini di prestigio sociale e di legami familiari. Da una parte la prova d'amore più grande, accanto fino alla fine a un uomo dal comportamento "poco esemplare", dall'altra l'ammissione di responsabilità e l'umiliazione dell'espulsione dalla Famiglia Reale per salvare l'istituzione e il trono di Felipe.