domenica 15 settembre 2013

Viaggio fotografico a Ronda, il più romantico villaggio bianco d'Andalusia

Come buona parte dei pueblos blancos, i villaggi bianchi, del sud della Spagna, Ronda si può visitare in una giornata e l'autunno, come la primavera, è la stagione perfetta.
Ronda è il più famoso pueblo blanco della provincia di Málaga, dista circa un'ora dalla Costa del Sol e poco più di due d'ore da Siviglia. E' circondata da boschi di macchia mediterranea e nella sua Sierra ci sono vigneti che iniziano a fare concorrenza ai più importanti vini spagnoli.
Di origini romane, abitata poi dai visigoti e conquistata quindi dagli arabi, Ronda riassume la sua storia millenaria nelle mura arabe, che ancora la circondano in alcuni tratti, nelle chiese costruite sulle antiche moschee, negli eleganti palazzi che sintetizzano l'arte araba e cristiana in ingressi e patios mudéjar, negli antichi bagni arabi recentemente riaperti al pubblico e tra i meglio conservati della penisola iberica.
Ha esercitato il proprio fascino sui viaggiatori sin dal XIX secolo, quando sembrava essere sosta obbligata tra l'Alhambra e il Mediterraneo, e ancora adesso richiama non solo i turisti in vacanza sulla Costa del Sol, ma migliaia di nordici e di americani, attratti dai suoi monumenti, dalla sua peculiare posizione, dalla sua gastronomia e dal suo embrujo, il suo fascino. Non per niente è considerata il pueblo blanco più romantico dell'Andalusia.
La sua principale caratteristica è la divisione tra Città Vecchia e Città Nuova, dovuta all'alta gola sul fiume Guadalevin, su cui sorge. E' una gola davvero impressionante: ci sono belvedere appositi per vederla sia dall'alto che dal basso. Ed è dal basso, in un belvedere ben segnalato, che si può ammirare quello che è probabilmente il più famoso monumento rondeño all'estero, il Puente del Tajo, un grandioso ponte realizzato nel XVII secolo per attraversare la gola, un'opera di ingegneria che ancora oggi suscita ammirazione e sorpresa; impossibile resistere alla tentazione di fotografarlo, quando lo si vede così, possente e audace, sulla gola del Guadalevin. Il più famoso monumento rondeño in patria è probabilmente la Maestranza, la plaza de toros, la più antica di Spagna, in cui si sono esibiti i toreri più celebri di ogni tempo, a cominciare dal Niño de la Palma, i cui ultimi discendenti, Francisco e Cayetano Rivera Ordóñez, si sono appena ritirati. Ronda è considerata il feudo degli Ordóñez: sono loro che gestiscono la plaza de toros, sull'esempio del celebre nonno, il grande Antonio, e ogni anno, a settembre, organizzano la goyesca, una corrida con costumi dell'epoca di Francisco Goya, che è uno degli appuntamenti mondani di fine estate dell'Andalusia.
La posizione privilegiata della città, su una gola, in mezzo alle colline della sua Sierra, offre anche prospettive di grande fascino, che i rondeños sanno far apprezzare agli stranieri con i loro belvedere; ma anche all'interno della città, tra i sali e scendi per raggiungere i bagni arabi, e nel dedalo di vie di impianto musulmano, con i patios, i portoni e i balconi in ferro battuto, ci sono prospettive sorprendenti, che meritano una sosta di ammirazione (mai avere fretta in Andalusia, è la prima raccomandazione a ogni turista che pensa di avvicinarsi alla regione!). 
Città di toreri, bandoleros, patios e conventi, Ronda non delude e non lascia indifferenti. hola.com regala un viaggio fotografico, che è una prima idea per scoprirla. Qui alcune delle numerosi immagini offerte dal sito web.