domenica 9 marzo 2014

Televisa e Carlos Slim, colpiti al cuore dalla riforma delle telecomunicazioni messicane

Lo chiamavano il candidato di Televisa, perché, poco prima dell'inizio della campagna elettorale per la presidenza del Messico, aveva sposato Angélica Rivera, una delle stelle delle telenovelas della tv messicana, e perché godeva dell'appoggio del potentissimo impero mediatico. Invece.
Nella sua breve presidenza, che ha appena celebrato i primi 15 mesi, Enrique Peña Nieto ha realizzato riforme difficilmente immaginabili in passato. E ha colpito al cuore l'impero di Televisa.
Nei giorni scorsi l'Instituto Federal de Telecomunicaciones (IFT), che controlla la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, ha dichiarato preponderanti, nei rispettivi mercati, il Grupo Televisa, il più importante gruppo mediatico di lingua spagnola, di proprietà di Emilio Azcárraga, e América Móvil, il più importante operatore di telefonia mobile dell'America Latina, di proprietà di Carlos Slim, l'uomo più ricco del mondo fino a quando proprio questa riforma ha messo in discussione l'egemonia del suo imperso.
Cosa significa gruppo preponderante? Secondo la Costituzione messicana è preponderante "l'impresa che abbia più del 50% degli utenti, iscritti e audience per il traffico nelle sue reti o per la capacità utilizzata a livello nazionale nei servizi di radiocomunciazione o telecomunicazioni" spiega il quotidiano El Universal. E cosa succede quando un gruppo è fondamentalmente egemone nel proprio mercato? Lo spiega ancora El Universal: "Alle imprese preponderanti, l'Instituto Federal de Telecomunicaciones imporrà una serie di obblighi regolatori specifici e diversi rispetto al resto delle imprese del settore. La Costituzione include misure regolatorie in materia di informazione, offerta e qualità dei servizi, accordi in esclusiva, limiti all'uso di strumenti terminali tra le reti, regolazioni asimmetriche in tariffe e infrastrutture di rete, compresa la disgregazione dei suoi elementi essenziali e, nel caso, la separazione contabile, funzionale o strutturale delle imprese".
Per gli imperi di Azcárraga e di Slim, dunque, non si tratta di uno scherzo. Un colpo storico, per alcuni media latinoamericani. Un colpo al cuore, per i media messicani.
L'IFT ha determinato 188 misure che dovranno iniziare a essere applicate entro 30 giorni. Tra queste ci sono, per Televisa la proibizione di trasmettere in esclusiva programmi di grande livello di audience come i Mondiali di Calcio o i Giochi Olimpici o le partite dei tornei di calcio nazionale; questi programmi non potranno essere trasmessi in esclusiva neanche dalle piattaforme pay per view di Televisa, come Cablevisión o Sky, considerati parte dell'impresa preponderante; Televisa dovrà inoltre condividere la propria infrastuttura con i concorrenti non gratuitamente, ma a un prezzo giusto, che, in caso di mancanza di accordo tra le parti, verrà stabilito dall'IFT; Televisa dovrà anche fornire tutte le informazioni sulle tariffe pubblicitarie applicate.
América Móvil e Telmex, le due società con cui Carlos Slim controlla la telefonia fissa e mobile del Messico, dovranno condividere le proprie infrastrutture con gli altri operatori e dovranno disgregare le reti locali. Questo potrebbe avere pesanti conseguenze sul roaming e, dunque, sulle entrate dell'impero di Carlos Slim, ma non è ancora chiaro l'impatto della misura sulle tariffe per i clienti: potrebbero diminuire i costi di connessione o potrebbero sparire del tutto? I media messicani segnalano come le misure imposte dall'IFT siano al momento più chiare per Televisa e più confuse pe Telmex e América Móvil.
Di chiaro sembra esserci che Enrique Peña Nieto diceva sul serio, quando prometteva riforme mai viste e urgenti per il Messico.