domenica 11 dicembre 2011

Il destino dell'Infanta Cristina. Al margine di tutto

Il Duca di Palma Iñaki Urdangarín ha rotto ieri il silenzio sugli scandali di malversazione ed evasione fiscale che lo coinvolgono, probabilmente costretto da re Juan Carlos, deciso a separare il destino del genero da quello della Corona. Da Washington il marito dell'Infanta Cristina ha letto un comunicato a EFE, l'agenzia di stampa spagnola: "Davanti alle informazioni e ai commenti apparsi sui mezzi di comunicazione riguardo le mie azioni professionali, desidero puntualizzare che lamento profondamente che stiano causando un grave pregiudizio all'immagine della mia famiglia e della Casa di Sua Maestà il Re, che non hanno niente a che vedere con le mie attività private. Informo inoltre di aver designato come consulente giuridico e portavoce don Mario Pascual Vives, appartenente all'Ordine degli Avvocati di Barcellona, che sarà autorizzato a parlare in mio nome".
Era un comunicato molto atteso, che ieri ha aperto le Home Page dei principali quotidiani spagnoli, insieme all'ennesima sconfitta del Real Madrid vincitutto davanti al Barcelona, al Santiago Bernabéu. Non che Iñaki Urdangarín dica qualcosa di utile circa il suo futuro nella Famiglia Reale, ma, se non altro, assume la responsabilità solitaria dei suoi atti, escludendo la Corona e lamentando i danni ad essa arrecati (non dalle indagini, ma dalle rivelazioni dei media), causa suo comportamento ai limiti della legalità. Né il duca ammette alcuna irregolarità "nelle sue azioni professionali", che, secondo le indagini della Procura di Palma di Maiorca, avevano creato una trama per captare fondi pubblici, grazie al richiamo della sua appartenenza alla Famiglia Reale, e trasferirne buona parte all'estero, per nasconderli al fisco.
In un incontro privato avvenuto un mese fa Juan Carlos aveva chiesto al genero di slegare Cristina dalla trama (ma anche le indagini hanno escluso che l'Infanta appartenesse "al primo circolo della presa delle decisioni") e di chiarire l'estraneità della Corona dai suoi affari privati.
Ed è Cristina, la figura rimasta nell'ombra, che suscita qualche domanda e molte curiosità. Possibile che la secondogenita del re non sapesse niente dei maneggi spericolati del bel marito? Possibile che non si sia mai chiesta da dove arrivavano le ingenti somme di denaro che hanno permesso di pagare la palazzina da 6 milioni di euro a Pedralbes, uno dei quartieri più eleganti di Barcellona?
Prendendo spunto dalla copertina di Hola, in cui la si vede un po' in disparte, accanto alla madre Sofia e al marito Iñaki, a Washington, Boris Izaguirre le dedica, su El País, un bel ritratto, che potrebbe aiutare a capire la psicologia della 46enne figlia dei sovrani spagnoli. Boris Izaguirre è uno showman venezuelano, residente in Spagna da moltissimi anni: è stato uno degli animatori di Crónicas marcianas, ha fatto della sua omosessualità una bandiera, è stato uno dei primi gay a sposarsi quando è stato legalizzato il matrimonio per le coppie dello stesso sesso, non si perde un party snob e scatenato. Poi si leggono i suoi libri e i suoi articoli e si rimane colpiti dallo scollamento tra la sua immagine pubblica e il suo stile letterario, la sua capacità di analisi, la sua cultura profonda. A Caracas, prima di trasferirsi a Madrid, è stato autore di alcune delle telenovelas più popolari degli anni 80 (La dama de rosa tra tutte), ne è orgogliosissimo e anche questo spiega la sua passione per il melodramma, la sua capacità di intuire le psicologie delle persone e la sua sottile leggerezza.
Guardando la copertina di Hola, che deve aver causato un po' di maretta tra i coniugi reali (Sofia che corre in soccorso del genero, proprio mentre Juan Carlos cerca di allontanare la sua immagine da quella della Corona…) Boris individua il ruolo di Cristina. "E' al margine. Nella foto, e nella sua vita nella irriducibile Famiglia Reale, l'Infanta è adesso Cristina ed è al margine. Al margine della realtà delle operazioni che effettuava l'impresa di cui condivideva la proprietà con il marito. Al margine delle decisioni che possono derivare dall'imputazione del marito. E al margine, come adesso è corretto, nella polemica foto della copertina". Per cui Boris Izaguirre si fa la domanda che ci facciamo un po' tutti: "Non è stata sempre un po' appartata da tutto, l'Infanta Cristina?"
Ed ecco alcune informazioni che possono aiutarci a capire meglio il personaggio e questo suo destino di donna al margine: "E' la figlia di mezzo, non necessariamente mediatrice (c'è un leggero gioco di parole in spagnolo: "di mezzo" si dice mediana, che condivide buona parte delle lettere con mediadora, mediatrice NdRSO), zero protagonismo. L'abbiamo vista crescere accanto ai suoi fratelli, leggermente più alta di Elena, più bionda del Principe, quasi più vicina, di aspetto come più romantico". Boris informa che Cristina è la sorella che negli anni 80 guardava più tv, con una certa passione per le telenovelas di Carlos Mata, e che a Barcellona, un po' più tardi, si scatenava ai concerti di Miguel Bosè. Poi un bel parallelo delle vite di Elena e Cristina: "Mentre sua sorella sposava un aristocratico, lei sposava un atleta olimpico, per di più basco. Mentre sua sorella si dimenticava di chiedere il permesso al padre nella cerimonia delle nozze, Cristina sottolineò che sì, lei lo aveva chiesto. Elena fu una sposa forse troppo carica, Cristina scelse la sobrietà di taglio storicista. Elena si lanciò alla conquista di Versailles, nel cammino del glamour senza complessi che le garantiva l'essere moglie di un membro del CdA di LVMH, il gruppo internazionale dello chic. Cristina si è ridefinita come madre yuppie a Barcellona, olimpica e al margine. E con il tempo è entrata in pieno in un altro sogno spagnolo: essere milionaria e avere una palazzina, al margine di qualunque ispezione, di qualunque contrarietà che la svegliasse da un tale stile di vita".
Come gli Urdangarín-Borbone siano diventati milionari è adesso oggetto di indagini giudiziarie, che se non porteranno il Duca in carcere, certo rischiano di fargli perdere il posto in Telefonica e danneggiano irreparabilmente la sua immagine di bravo ragazzo dal passato sportivo. Questo senza parlare del duro colpo che rappresentano per la Monarchia, non per niente pare che i rapporti tra il principe Felipe e la sorella siano di un freddo ormai polare, causa il grave pregiudizio che i maneggi di Iñaki rappresentano per il futuro dei Principi delle Asturie e delle loro bambine. Davvero Cristina non sapeva? si starà chiedendo anche l'erede al trono, che vede come il suo futuro sia messo in discussione in una Spagna che monarchica non è più da un pezzo.
"Cristina, al margine della gestione, senza neanche aver tempo di resistere alle bollicine dell'amore, firmava documenti senza controllare. Cos'altro poteva fare? La sua vita l'ha vissuta così, in un privilegiato margine. Da bambina, sorella, moglie. Al margine" scrive Boris, prima di lanciarsi in un paragone tra l'Infanta e Isabel Pantoja e Maite Zaldívar, due personaggi del gossip spagnolo, anch'esse finite nei guai a causa delle irregolarità di un compagno troppo disinvolto (lo stesso, tra l'altro, un sindaco di Marbella che ha lasciato Maite per Isabel). Entrambe sono sopravvissute, denunciando l'inganno e riprendendo la propria vita, l'una di nuovo nell'ombra dell'anonimato e l'altra sul palcoscenico di cantante popolare. "Cristina, invece, fedele al suo destino, sorbirà la zuppa di mandorle nel cenone reale della Vigilia in silenzio, senza spargere una lacrima, tranquilla per sapersi, ancora una volta, sicura al margine".
Si sente un po' il suo passato di sceneggiatore delle telenovelas, ma nel suo stile Boris ha anche un delicato equilibrio di sentimenti ed emozioni che danno la sensazione che non sia tanto lontano dalla realtà dell'Infanta Cristina.