venerdì 8 marzo 2013

ABC: Il corpo di Hugo Chávez non era nel feretro del corteo funebre di Caracas

Mentre il Venezuela si prepara ai funerali con la maggior partecipazione popolare che si siano mai visti e mentre stanno arrivando a Caracas Capi di Stato e dignitari per assistere alle esequie funebri di Hugo Chávez (sono già atterrati l'iraniano Mahmud Ahmadinejad e il principe Felipe di Spagna, mentre i presidenti Evo Morales, José Mujica e Cristina Fernández de Kirchner hanno fatto parte della prima guardia d'onore, non appena è stata aperta la cappella funebre), il quotidiano spagnolo ABC prosegue con le sue sorprendenti rivelazioni, persino in questi ultimi momenti della parabola terrena del presidente venezuelano. 
Abbiamo ancora tutti negli occhi la straordinaria folla che per oltre sette ore ha reso omaggio a Hugo Chávez, durante il corteo funebre che ha portato il suo feretro all'Accademia Militare, dove è attualmente in corso l'omaggio popolare. Bene, in quel feretro non c'era il corpo del presidente ucciso dal cancro il 5 marzo: lo sostengono fonti militari che hanno parlato con il quotidiano madrileno a patto di mantenere l'anonimato.
In questi mesi di malattia di Chávez, l'ABC si è sempre distinto per aver pubblicato informazioni di prima mano sul reale stato di salute del presidente, approfittando anche delle reticenze del Governo venezuelano. Sin dall'inizio ha proclamato la gravità del cancro di Chávez e, citando fonti con contatti diretti con i medici cubani che avevano in cura Chávez, aveva rivelato già un anno fa che al presidente rimanevano pochi mesi di vita, perché, tra le altre cose, rifiutava cure più aggressive per poter partecipare alla campagna elettorale.
Alla morte di Chávez l'ABC è andato controtendenza e ha annunciato che il presidente non è morto nel Venezuela, ma a Cuba, dove era stato riportato nelle ultime ore di vita in un disperato tentativo di salvarlo, visto l'aggravarsi delle sue condizioni.
Vari militari a conoscenza del dispositivo del trasporto hanno assicurato che "il corpo del presidente venezuelano è stato trasportato da Cuba a Fuerte Tiuna, complesso della Difesa in cui si trova l'Accademia Militare. Il 'cambio' è avvenuto nel sotterraneo di questa istituzione, quando è arrivato lì il falso feretro, al termine della processione. E' stato l'unico momento in cui le telecamere l'hanno perso di vista" scrive il quotidiano conservatore.
Praticamente la cronologia dei fatti sarebbe la seguente: Hugo Chávez sarebbe morto a L'Avana intorno alle 7 di mattina, 11 ore prima dell'annuncio ufficiale, quindi il suo corpo sarebbe arrivato, durante la notte, all'aeroporto de La Carlota, che si trova a Caracas ed è più vicina al Fuerte Tiuna, sua destinazione finale, di quanto non sia l'aeroporto internazionale di Maiquetía. Da qui sarebbe stato portato all'Hospitalito, il centro medico del complesso militare, dove sarebbe stato controllato lo stato del corpo dopo il volo e lo si sarebbe vestito con l'uniforme militare; in qualche momento non precisato, nella giornata di mercoledì, quindi ben prima del corteo funebre di ieri pomeriggio, sarebbe stato portato nei sotterranei dell'adiacente Accademia Militare, per lo scambio con il feretro proveniente dall'Hospital Militar, riempito con qualche peso.
Perché allora il corteo funebre di sette ore, che ha fatto esplodere il dolore del Venezuela in uno dei momenti più emotivi e mediatici degli ultimi anni? La risposta dell'ABC è che l'obiettivo non è stato "burlare il popolo, quanto farne un uso politico. "Volevano mostrare un bagno di folla con un chiaro interesse politico, permettendo che la gente potesse persino toccare il feretro, quello falso, senza mettere a rischio l'integrità fisica di quello vero. Non avrebbero mai permesso che questo cadesse, quando, per di più, la struttura interna è di vetro" dice una delle persone che conoscono le circostanze del trasporto".
La prova di tutto questo è che, dopo lo scambio avvenuto nel sotterraneo, la sicurezza intorno alla cassa è diventata molto più stretta "e non si è permesso a nessuno di avvicinarsi tanto quanto durante il torneo".
Secondo il quotidiano spagnolo, nei minuti in cui le telecamere hanno smesso di riprendere il feretro di Chávez, non solo c'è stato uno scambio, ma "un ridotto numero di persone particolarmente vicine, la famiglia e probabilmente i presidenti di Argentina, Bolivia e Uruguay, presenti anche alla cerimonia pubblica nell'Accademia Militare, hanno celebrato un atto intimo".
L'ABC sottolinea infine che, secondo le persone che hanno potuto vedere i resti del presidente, in questo lungo momento di dolore collettivo, il suo volto è gonfio e senza capelli, "niente a che vedere con le false fotografie diffuse dal Governo tre settimane fa".