E' iniziato ieri, con la partecipazione di 52
patios, il Concorso dei Patios de Córdoba, da dicembre 2012 Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'UNESCO. E' la manifestazione più importante e più
attesa dai cordobesi: per buona parte dell'anno i proprietari dei patios hanno
cura della vegetazione e della decorazione, in modo da rendere più sopportabile
il calore estivo e più affascinante l'esplosione di colori di primavera. E' una
tradizione che si può far risalire ai secoli della dominazione araba: la casa
tipica della città si
sviluppa intorno a un cortile, così come vuole la tradizione musulmana (ripresa da Roma), ed è aperta più verso l'interno che verso
l'esterno; ed è nel patio, in cui le famiglie tendono a vivere nei mesi più
caldi, che si sfoga la passione per
la natura, con l'uso dell'acqua e del verde.
Il concorso dei patios vuole esaltare questa tradizione antica, premiando quelli meglio arredati, più creativi, più colorati, più seducenti. I primi
riferimenti ufficiali a questo concorso sono degli anni 20 del XX secolo, ma,
anche se nel corso dei decenni si è consolidato con maggiore forza, è stato negli
anni 90 che ha ricevuto il riconoscimento e il prestigio che lo hanno trasformato in
uno degli eventi più importanti della stagione culturale e turistica di
Córdoba.
L'idea del patio è così inculcata
nell'idiosincrasia locale che ne è dotata non solo circa il 90% delle case del centro
storico, ma anche le architetture più moderne tendono a
raccogliersi intorno a un cortile, che possa essere arredato e curato come un
giardino.
Il concorso ha un montepremi di 35mila euro, 3600 euro sono destinati al primo
premio dell'Architettura Antica,, 2400 euro vanno al miglior patio dell'Architettura Moderna o
Rinnovata. Ci sono poi premi speciali di 2400, da dividere in modo uguale tra
quattro patios segnalati dalla Giuria, in base a partecipazione, costanza,
sforzo e/o motivazione mostrati.
I turisti possono visitare gratuitamente i patios in concorso, anche se è
meglio prenotare le visite; quest'anno è stato preparato un bel sito web in cui è
possibile prenotare le visite online (secondo i dati riportati dall'agenzia
Europa Press ci sono già 167mila prenotazioni) e in cui si può effettuare una piccola
visita virtuale dei patios in gara, tutti dotati di una breve scheda, con fotografia e cartina per localizzarli.
La Festa dei Patios è uno dei momenti di maggiore afflusso turistico a Córdoba.
In questa prima edizione dopo la nomina a Patrimonio mondiale dell'Umanità si
conta di superare l'80% dell'occupazione alberghiera; per l'ultimo fine
settimana, quello del 19 maggio, ci sono già difficoltà a trovare posti
disponibili negli alberghi a 4 e 5 stelle. E' che maggio è il mese di Córdoba,
come aprile è il mese di Siviglia.
Finito il Concorso dei Patios, il 25 maggio inizia la Feria, che è una delle più importanti e più attese dell'Andalusia (in genere è considerata la terza dopo la Feria de Abril di Siviglia e la Feria del Caballo di Jerez de la Frontera, e in attesa di quella di Malaga, che si svolge in agosto).
Finito il Concorso dei Patios, il 25 maggio inizia la Feria, che è una delle più importanti e più attese dell'Andalusia (in genere è considerata la terza dopo la Feria de Abril di Siviglia e la Feria del Caballo di Jerez de la Frontera, e in attesa di quella di Malaga, che si svolge in agosto).
Se andate a Córdoba in questo periodo, dunque, non limitatevi a visitare
velocemente la Moschea, per poi scappare via, verso altre mete. E' cosa da non fare mai, e a maggio ancora meno.
Pensate che ci sono i Patios, che possono essere visitati non solo durante il
concorso, ma per tutta la primavera (ci sono anche le apposite visite guidate, a partire da 15 euro, organizzate dai servizi turistici locali, tutte le info nell'apposito post di Rotta a Sud Ovest). C'è Medina Azahara, la grandiosa e raffinata città-palazzo
costruita da Abd al Rahman III a circa 8 km dalla capitale del suo califfato: è
una delle costruzioni islamiche più affascinanti della Spagna e da qualche anno
c'è in funzione un servizio di autobus che dal centro della città porta fino al
sito archeologico per 8,50 euro, che comprendono anche un piccolo libro-guida in
varie lingue, tra cui l'italiano, e la visita al sito e al Museo di Medina
Azahara; quest'ultimo ha ottenuto il Premio dell'Aga Khan, uno dei più importanti della
cultura islamica, per come ha saputo inserirsi nel contesto, ed è
imprescindibile, grazie anche a un video che ricostruisce lo splendido passato
dell'area e aiuta, una volta che si arriva alla città-palazzo, a comprenderla
di più. Non riesco a concepire una visita a Córdoba senza Medina Azahara: ci
sono stata sin dalla prima volta che ho visitato la città e ci torno tutte le
volte che porto qualche amico in visita in Andalusia. C'è sempre qualcosa da
scoprire: l'ultima volta, ad esempio, la giornata era così limpida, che si
vedeva la piana del Guadalquivir e, a un lato, la collina solitaria del
grandioso castello di Almodóvar, quasi come la Rocca di Cavour solitaria nella
piana che da Torino porta verso la Granda.
A Córdoba c'è anche l'Alcazar, che non è bello come quello di Siviglia, ma ha
giardini meravigliosi: limoneti, aranceti, fontane d'acqua, cipressi, palme e
fiori colorati e profumati in cui perdersi e passare qualche ora, senza paura
del tempo che scorre, perché non bisogna visitare l'Andalusia con fretta, ma
con passione.
E su tutti veglia la grande Moschea. Il consiglio è lo stesso che ripeto da
tempo: visitatela di notte, prenotando le visite notturne, per vederla come non
capita mai, con i giochi di luci e di ombre, con le spiegazioni delle
audioguide (anche in italiano), che rivelano i suoi segreti, che raccontano
aneddoti in genere sconosciuti e che spiegano il lavoro degli architetti e
degli artigiani. Poi c'è tempo per tornare a vederla di giorno: fino alle 10 di
mattina la visita è gratuita.
Un maggio a Córdoba, saltando uno solo di questi incontri è una visita perduta.
E se vale un ultimo consiglio: se siete ragazze (di ogni età) e siete a Córdoba
nei giorni della Feria, fate una scappata nella boutique di Juana Martin, una
delle più amate disegnatrici di moda flamenca e uno dei nomi più interessanti
dell'alta moda spagnola: ha appena rinnovato i suoi spazi in calle don Rodrigo e la sua collezione di moda flamenca 2013 ha ricevuto il plauso generale e ammirato degli esperti del settore.
Se parlate spagnolo, inglese o francese, potete iniziare la vostra visita a Córdoba dal sito dell'Ufficio del Turismo, uno dei migliori realizzati in Andalusia per completezza delle informazioni e, soprattutto, per l'uso intuitivo.
Se parlate spagnolo, inglese o francese, potete iniziare la vostra visita a Córdoba dal sito dell'Ufficio del Turismo, uno dei migliori realizzati in Andalusia per completezza delle informazioni e, soprattutto, per l'uso intuitivo.