Licenziato da Telefónica, anche se sotto la formula elegante della sua rinuncia
volontaria, vista la sua situazione giudiziaria, Iñaki Urdangarin deve
assolutamente trovare lavoro. Risparmiamoci le ironie del caso e i sei milioni
di disoccupati spagnoli: ci pensano già i media della Piel de Toro a entrambi.
Gli Urdangarin si sostentano attualmente grazie allo stipendio dell'Infanta
Cristina, che guadagna circa 200mila euro all'anno come dirigente dell'area dei
Progetti Sociali della Fondazione de La Caixa. Ma devono far fronte a enormi
spese, tipo il mutuo dell'imponente villa di Pedralbes, sulle colline di
Barcellona, che non pagano da sei mesi (l'avvocato Mario Pascual Vives dixit), e
la cauzione civile da 8 milioni di euro per lo scandalo Noos e per la quale Iñaki ha presentato ricorso. Così urge
che Iñaki trovi lavoro.
E ieri gli è arrivata un'offerta che ha deciso di accettare, che lo allontanerà
dalle pressioni spagnole e che lo riporterà nell'ambiente da cui non avrebbe
mai dovuto allontanarsi, lo sport e l'amata pallamano, di cui è stato anche due
volte olimpionico, con medaglia di bronzo. Il suo ex allenatore del Barcelona e
della Spagna Valero Rivera gli ha proposto di entrare nello staff tecnico, che
sta preparando come futuro allenatore della squadra di pallamano del Qatar, in
vista del Mondiale 2015, che lo stesso Paese del Golfo ospiterà. Valero Rivera
lascerà la panchina di allenatore della Spagna nei prossimi giorni e si
trasferirà a Doha, dove allenerà la nazionale locale per 800mila euro all'anno.
Urdangarin, secondo le indiscrezioni della stampa spagnola, volerà nel Qatar
nei prossimi giorni per definire il suo contratto di vice allenatore, che avrà una durata di due
anni. L'Infanta Cristina e i loro quattro bambini rimarranno a Barcellona fino
alla fine dell'anno scolastico, quando, se non sono vere le voci che vogliono
la coppia sull'orlo della separazione, lo raggiungeranno nel Golfo Persico.
Il coinvolgimento nello scandalo dell'Instituto Noos, con l'imputazione per
evasione fiscale e frode all'amministrazione pubblica, non impedisce a Iñaki di
viaggiare all'estero, per cui il suo nuovo contratto qatari dovrebbe godere del
consenso della Procura di Palma di Maiorca, che non gli ritirerà il passaporto. Di sicuro gode di quello di Re
Juan Carlos, che in questo modo vede il genero allontanarsi dalla Spagna e vede
diminuire le pressioni sui quattro nipotini che vivono a Barcellona (se non ci
fosse stato il trasferimento nel Qatar, gli Urdangarin avrebbero probabilmente
mandato i figli a studiare all'estero, per sottrarli alle pressioni mediatiche
e ai pettegolezzi di Barcellona).
Adesso, reti sociali, media critici e forum stanno già ricordando la forte
amicizia personale che lega Juan Carlos allo Sceicco del Qatar e si stanno chiedendo
quanto quest'amicizia abbia contato nella proposta di lavoro per Iñaki, che
arriva proprio nel momento più grave dello scandalo che lo coinvolge, con l'imputazione dell'Infanta. Ma è ingiusto dimenticare che Iñaki ha una lunga esperienza
come atleta, è stato uno dei giocatori di pallamano più vincenti della storia
recente spagnola ed è stato chiamato a lavorare in un ambiente che conosce
perfettamente e in cui si muove sin dalla sua adolescenza. Un ambiente che non
avrebbe mai dovuto lasciare, molto probabilmente, e che lo aiuterà a
recuperare fiducia e stato d'animo. Visti gli eventi, visti i rancori e la
rabbia, visto il capro espiatorio che sta diventando, con sentenze mediatiche a
processo ancora da celebrare, se lo merita.