lunedì 8 aprile 2013

Iñaki Urdangarin si trasferisce nel Qatar: sarà vice allenatore della nazionale di pallamano

Licenziato da Telefónica, anche se sotto la formula elegante della sua rinuncia volontaria, vista la sua situazione giudiziaria, Iñaki Urdangarin deve assolutamente trovare lavoro. Risparmiamoci le ironie del caso e i sei milioni di disoccupati spagnoli: ci pensano già i media della Piel de Toro a entrambi.
Gli Urdangarin si sostentano attualmente grazie allo stipendio dell'Infanta Cristina, che guadagna circa 200mila euro all'anno come dirigente dell'area dei Progetti Sociali della Fondazione de La Caixa. Ma devono far fronte a enormi spese, tipo il mutuo dell'imponente villa di Pedralbes, sulle colline di Barcellona, che non pagano da sei mesi (l'avvocato Mario Pascual Vives dixit), e la cauzione civile da 8 milioni di euro per lo scandalo Noos e per la quale Iñaki ha presentato ricorso. Così urge che Iñaki trovi lavoro.
E ieri gli è arrivata un'offerta che ha deciso di accettare, che lo allontanerà dalle pressioni spagnole e che lo riporterà nell'ambiente da cui non avrebbe mai dovuto allontanarsi, lo sport e l'amata pallamano, di cui è stato anche due volte olimpionico, con medaglia di bronzo. Il suo ex allenatore del Barcelona e della Spagna Valero Rivera gli ha proposto di entrare nello staff tecnico, che sta preparando come futuro allenatore della squadra di pallamano del Qatar, in vista del Mondiale 2015, che lo stesso Paese del Golfo ospiterà. Valero Rivera lascerà la panchina di allenatore della Spagna nei prossimi giorni e si trasferirà a Doha, dove allenerà la nazionale locale per 800mila euro all'anno. Urdangarin, secondo le indiscrezioni della stampa spagnola, volerà nel Qatar nei prossimi giorni per definire il suo contratto di vice allenatore, che avrà una durata di due anni. L'Infanta Cristina e i loro quattro bambini rimarranno a Barcellona fino alla fine dell'anno scolastico, quando, se non sono vere le voci che vogliono la coppia sull'orlo della separazione, lo raggiungeranno nel Golfo Persico.
Il coinvolgimento nello scandalo dell'Instituto Noos, con l'imputazione per evasione fiscale e frode all'amministrazione pubblica, non impedisce a Iñaki di viaggiare all'estero, per cui il suo nuovo contratto qatari dovrebbe godere del consenso della Procura di Palma di Maiorca, che non gli ritirerà il passaporto. Di sicuro gode di quello di Re Juan Carlos, che in questo modo vede il genero allontanarsi dalla Spagna e vede diminuire le pressioni sui quattro nipotini che vivono a Barcellona (se non ci fosse stato il trasferimento nel Qatar, gli Urdangarin avrebbero probabilmente mandato i figli a studiare all'estero, per sottrarli alle pressioni mediatiche e ai pettegolezzi di Barcellona).
Adesso, reti sociali, media critici e forum stanno già ricordando la forte amicizia personale che lega Juan Carlos allo Sceicco del Qatar e si stanno chiedendo quanto quest'amicizia abbia contato nella proposta di lavoro per Iñaki, che arriva proprio nel momento più grave dello scandalo che lo coinvolge, con l'imputazione dell'Infanta. Ma è ingiusto dimenticare che Iñaki ha una lunga esperienza come atleta, è stato uno dei giocatori di pallamano più vincenti della storia recente spagnola ed è stato chiamato a lavorare in un ambiente che conosce perfettamente e in cui si muove sin dalla sua adolescenza. Un ambiente che non avrebbe mai dovuto lasciare, molto probabilmente, e che lo aiuterà a recuperare fiducia e stato d'animo. Visti gli eventi, visti i rancori e la rabbia, visto il capro espiatorio che sta diventando, con sentenze mediatiche a processo ancora da celebrare, se lo merita.