martedì 15 marzo 2011

La Reina del Sur trionfa in tv, negli USA e in Spagna

Ha debuttato anche in Spagna, su Antena 3, La reina del sur, coproduzione ispano-miamense ispirata all'omonimo libro di Arturo Pérez Reverte. Per darle le migliori condizioni di lancio Antena 3 le ha ceduto il prime time del lunedì, conquistato da settimane grazie a El barco, la sua serie più vista del momento (El barco tornerà al suo posto lunedì prossimo). E La reina del sur non ha tradito le attese: ha superato i 3,1 milioni di telespettatori, conquistando il 15,5% dello share, battuta solo dalla serie di TVE1 La República.
Negli Stati Uniti, dove La reina del sur è in onda dal 28 febbraio, come una telenovela di 70 puntate, con sottotitoli in inglese, il suo esordio è stato il più visto nella storia di Telemundo e si è aggiudicato la leadership o il podio nelle grandi città americane, persino a Chicago, dove la presenza ispanica non è così forte come a Miami, Los Angeles o New York. Da due settimane è il programma in spagnolo più visto della sua fascia oraria.
Certo, molto è dovuto alla passione che ha preso gli ispanici per le narco-novelas, da quando la Colombia ha lanciato Sin tetas no hay paraiso ed El Cartel de los sapos. E la storia di Arturo Pérez Reverte ha tutti gli elementi per affascinare: una giovane donna di umili origini e proveniente da Sinaloa, la terra messicana più corrotta dal narcotraffico, si innamora di un narcotrafficante ed è costretta a fuggire alla sua morte; con una singolare mescola di ingenuità, innocenza e feroce istinto di sopravvivenza, arriva in Spagna e diventa la regina dei traffici illeciti sullo Stretto di Gibilterra. Una donna eroina di una telenovela non è una novità, è la regola; ma un'eroina che diventa narcotrafficante e domina in un mondo maschile e machista è un archetipo nuovo e sconvolgente nel genere, che, per quanto destinato alle donne, tende a proporre ancora valori tradizionali e tendenzialmente maschilisti. Sin dalle prime puntate si capisce che Teresa Mendoza, la protagonista, non è una donna comune: non sarà dominata da alcun amore, essendo già stata scottata dalla relazione con il Güero Dávila, il biondo pilota del narcotraffico che le ha sconvolto la vita, e non si farà sottomettere da alcuna regola, grazie all'istinto di sopravvivenza, che le ha permesso di sfuggire con astuzia a ogni tentativo di assassinio, di fuggire dal Messico per lei ormai in fiamme, di iniziare una nuova vita a Melilla e di far capire ad amici e nemici della sua nuova terra che nessuno potrà mai giocare con lei.
Il ritmo di questa telenovela è travolgente, grazie alla metamorfosi di Teresa, trasformatasi da donna innamorata a donna dura, vigile e attenta. "Se sentirai un giorno squillare questo telefono, significa che sono morto. Allora lascia tutto e inizia a correre perché io non ci sarò più per te": La reina del sur inizia con questa frase del Güero Dávila e un telefono che suona. E da un paio di settimane su Telemundo, Teresa Mendoza non sta facendo altro che correre più veloce dei suoi nemici.
La produzione non ha lesinato mezzi: è da tempo che le telenovelas di Miami, soprattutto quelle in coproduzione con la colombiana RTI, si muovono negli spazi aperti e fanno concorrenza ai serial nordamericani, usando le loro stesse tecnologie. Teresa scappa dal Messico su un piccolo aereo, viene inseguita negli aeroporti, si muove per la T-4 di Barajas; Santiago Finisterra, il piccolo trafficante che la coinvolgerà nei suoi traffici sullo Stretto, è oggetto di uno spettacolare inseguimento di elicotteri e barche della Guardia Civil mentre cerca di fuggire su una piccola imbarcazione carica di cocaina. E anche gli interpreti non hanno la recitazione spesso enfatica e melodrammatica delle telenovelas. La messicana Kate del Castillo, che si sta costruendo una carriera nel cinema indipendente statunitense, è tornata alle telenovelas che tanto successo le hanno dato in patria, solo per Teresa Mendoza, "un ruolo che è un sogno per tutte le sfumature che implica": si guarda la sua Teresa e veramente sarà difficile immaginare il personaggio di Arturo Pérez Reverte con un altro volto. La accompagnano uno dei galanes messicani di nuova generazione, Rafael Amaya, nel ruolo del sorridente e pericoloso, ma innamorato e per questo previdente Güero Dávila, e un galán senza età e senza tempo come Humberto Zurita, che interpreta il raffinato e ambiguo Epifanio Vargas, boss del narcotraffico con aspirazioni politiche, simbolo della corruzione e dei mali del Messico attuale (lo si vede sempre seducente e fascinoso e ci si chiede quale sarà il suo segreto, a 59 anni). Insieme ai tre messicani c'è una sfilza di attori spagnoli, da Iván Sánchez, che interpreta il primo compagno spagnolo di Teresa, Santiago Fisterra, a Cuca Escribano e Mónica Estarreado. Tutti in palla, anche se a volte l'imitazione dell'accento meridionale di Mónica Estarreado suona artificiale. E' curioso vedere mescolati in una telenovela attori spagnoli e ispanici, ma è anche l'affascinante risultato delle coproduzioni. E la presenza degli spagnoli è stata una condicio sine qua non di Pérez Reverte per cedere i diritti alla coproduzione di Antena 3 e Telemundo. Dopo il trionfale esordio statunitense della serie lo scrittore non ha potuto trattenere il suo entusiasmo: è l'autore spagnolo più tradotto in immagine, da Alatriste e La nona porta a Quart, la serie ispirata a Lorenzo Quart, il prete-investigatore di La piel del tambor. Gli mancava il formato telenovela e lui commenta entusiasta che "se con una telenovela le mie storie arrivano a un pubblico che non è abituato a leggere, mi sembra fantastico".
Sarà felice anche dell'esordio della serie in Spagna, dove non arriva l'eco del successo delle narco-novelas e dove anche il suo nome risulta più mediatico. Su Antena 3 La reina del sur arriva in 13 puntate: praticamente in una sola puntata è già successo tutto quello che si è visto in due settimane su Telemundo. Però rimane la voglia di continuare a vedere la telenovela, per seguire più da vicino la storia de la reina del sur, traficante muy famosa, come recita il tema principale della perfetta colonna sonora.
La reina del sur può essere vista anche online, dai siti web che le hanno dedicato antena3.com e telemundo.